Termoplastici e termoindurenti: quali sono le differenze?

Un approfondimento su cosa sono i termoplastici e i termoindurenti e quali differenze intercorrono tra le due categorie.

Cosa sono i materiali termoplastici

I materiali termoplastici reagiscono al calore diventando molli ed acquisendo in questo modo una grande malleabilità. Tutto ciò consente di modellarli per formare prodotti finiti che, successivamente, diventeranno di nuovo rigidi. Tale processo di riscaldamento, modellazione e raffreddamento può essere ripetuto diverse volte prima di arrivare allo stato finale, a seconda della qualità della materia prima che viene trattata. Infatti, ogni volta che verranno riscaldati, essi torneranno ad essere lavorabili. I materiali termoplastici si presentano sotto forma di granuli che finiscono nella pressa di iniezione e, con l’azione del calore, vengono fusi, iniettati nello stampo freddo e solidificati secondo la forma che ha lo stampo. Si tratta sostanzialmente di un passaggio di stato fisico da solido (granuli di partenza) a liquido grazie al calore e infine di nuovo solido con il raffreddamento. Questo processo è reversibile, ovvero si può ristampare il prodotto che ne deriva.

Cosa sono i materiali termoindurenti

I materiali termoindurenti, invece, reagiscono al calore dapprima rammollendo e successivamente tornando ad indurire grazie ad un processo chiamato di reticolazione tridimensionale. Per essere più chiari, è grazie all’effetto combinato di pressione e di calore che essi subiscono delle variazioni che modificano temporaneamente la loro natura. In questo modo ai materiali termoindurenti si riesce a conferire una forma ben precisa. Questi, qualora venissero nuovamente riscaldati come invece può avvenire per quel che concerne i materiali termoplastici, tenderebbero a decomporsi carbonizzandosi. I materiali termoindurenti si presentano come una massa di materiale fatta da resina e fibra di vetro o carbonio. Nel momento in cui vengono spinti nello stampo caldo si trasformano chimicamente liquefacendosi e subito dopo si solidificano in base all’impronta dello stampo. In questo caso parliamo di una trasformazione chimica irreversibile, nel senso che non si può più tornare allo stato di partenza per essere ristampato.

La differenza tra termoplastici e termoindurenti

Qual è dunque la principale differenza tra termoplastici e termoindurenti? Essa consiste essenzialmente nel comportamento che subiscono in funzione del calore. Da questa loro caratteristica dipende la selezione del materiale in base alla destinazione di uso finale. Per entrare maggiormente nel dettaglio tecnico, si può dire che la differenza tra termoplastici e termoindurenti è la composizione chimica che genera diverse resistenze fisico-meccaniche. Come spiegato sopra anche il processo di generazione del prodotto è differente: nel caso dei termoplastici è un passaggio di stato fisico reversibile, mentre per quel che riguarda i termoindurenti si tratta di una trasformazione chimica irreversibile.