Guarnizioni a labbro: cosa sono e utilizzo
Le guarnizioni a labbro sono prodotti che, se sezionati, evidenziano la presenza di uno o due labbri di tenuta in corrispondenza dei diametri interno e/o esterno. Questo tipo di tenuta è necessariamente utilizzata per tutte le tipologie di tenuta dinamica.
Quando vengono utilizzate le guarnizioni a labbro
Le guarnizioni a labbro sono usate quando vi è la presenza di parti in movimento tra di loro in modo da ottenere una tenuta efficace ed allo stesso tempo limitare sia l’abrasione che altri problemi di digradazione della tenuta a causa dello sfregamento. La tenuta che si ha grazie alle guarnizioni a labbro è efficace in eguale maniera sia in presenza di pressioni molto basse che di quelle estremamente elevate.
La scelta dell’elastomero nelle tenute a labbro
Affinché la durata e la qualità del funzionamento del sistema delle tenute a labbro siano ottimali, è anche fondamentale scegliere la giusta qualità e la durezza di elastomero. Se quest’ultima è infatti minore, viene assicurata una tenuta maggiore in presenza di bassa o bassissima pressione, ma l’effetto dell’attrito aumenta proporzionalmente all’incrementarsi della pressione e viceversa. Se invece si usa una mescola più dura, si limitano gli inconvenienti dovuti all’attrito, ma si perde efficacia alle basse pressioni. Questo perché le tenute a labbro faticano ad adattarsi anche al minimo gioco diametrale presente sulle parti.
Come sono realizzate le guarnizioni di tenuta
Le guarnizioni di tenuta sono prodotte attraverso due procedimenti differenti. Il primo consiste nella realizzazione della guarnizione direttamente da stampo ed è il metodo più economico. Di solito si utilizza per produrre le guarnizioni di tenuta a semi o-ring o con il labbro che ha diverse forme ma è sempre in una tenuta con un movimento tra le passi limitato o comunque basso nel tempo.
Le guarnizioni di tenuta per l’oleodinamica
Per il secondo metodo, invece, si effettua la realizzazione da stampo delle guarnizioni di tenuta che hanno il labbro maggiorato di dimensioni e poi si procede all’intestatura o al taglio delle parti che eccedono. Questo procedimento è molto più costoso rispetto al precedente, ma garantisce di avere una quantità di tenuta decisamente maggiore. Infatti il taglio o l’intestatura successiva della parte stampata in eccesso garantisce la presenza di un labbro a spigolo vivo tagliente. In tal modo si ha una tenuta perfetta senza il benché minimo trafilamento anche nel caso in cui si usino sistemi dinamici estremi. Per questo il secondo metodo viene usato in tutti i sistemi pneumatici e oleodinamici ed è consigliato per una tenuta dinamica con movimento longitudinale lungo e/o decisamente veloce.