Per dotare i sistemi meccanici di una soluzione corretta per ogni esigenza, è importante conoscere la classificazione degli oli lubrificanti.
La classificazione degli oli lubrificanti è fondamentale per evitare danni al macchinario
La classificazione degli oli lubrificanti è molto importante. Viscosità dell’olio, densità, gradazione e tutte le caratteristiche di grassi ed oli concorrono in modo determinante alla lubrificazione corretta dei macchinari. Sbagliare anche solo una di queste può portare a gravi danni strutturali. La scelta di quello più adatto al fine di mantenere ottimale e ad alti livelli l’operatività del meccanismo passa dunque da una preliminare e corretta classificazione degli oli lubrificanti.
Su cosa focalizzarsi per la scelta dell’olio lubrificante per le guarnizioni
Quali sono gli aspetti da tenere in considerazione? In primo luogo bisogna analizzare le caratteristiche dell’olio lubrificante per le guarnizioni tenendo conto del tipo di destinazione del lubrificante. Se è necessario in quanto si opera, ad esempio, in un’industria alimentare, si deve verificare se è atossico e compatibile con il cibo. Sempre se richiesto, ci si deve accertare se l’olio lubrificante per le guarnizioni è resistente alle fiamme ed alle alte o basse temperature. Infine c’è bisogno di considerare la protezione dall’ossidazione e la compatibilità con gli altri materiali come gomme e plastiche.
Tre tipologie di oli lubrificanti
Esistono essenzialmente tre tipologie di oli lubrificanti, pensate per le diverse necessità dei vari settori industriali e di ogni macchinario. Abbiamo gli oli al silicone che sono impiegati per la lubrificazione oppure come basi dei grassi al silicone. Essi spiccano sugli altri per via della loro maggiore capacità adesiva e coesiva ai punti di attrito. Gli oli fluorurati, invece, sono utili per contrastare il deterioramento dovuto ai cinematismi meccanici quando i componenti vengono sottoposti a condizioni di esercizio estreme. Infine l’ultima tra le tipologie di oli lubrificanti è quella degli oli protettivi. Il loro compito è di preservare le componenti metalliche fino al momento in cui saranno applicati i rivestimenti protettivi definitivi.
Le basi dell’olio lubrificante
Non dimentichiamo anche di considerare le basi dell’olio lubrificante che, insieme agli additivi che li compongono, finiscono per definire tutte le finalità dell’olio stesso. Dalla loro qualità dipende la purezza dell’olio finito. Abbiamo due tipi di basi dell’olio lubrificante. Le prime sono minerali, ovvero ottenute nella colonna di distillazione dalla lavorazione del greggio. Le seconde invece sono basi sintetiche, create mediante processi di polimerizzazione in reattori di sintesi. Queste garantiscono una volatilità minore rispetto a quelle minerali, un indice di viscosità superiore ed una maggiore stabilità chimica ad alte temperature.